
Inter, caso Zhang- Ancora guai per il Gruppo Suning. Gli imprenditori Jindong e Steven Zhang sono stati infatti obbligati, da una sentenza emessa dalla Corte di giustizia della Regione amministrativa della Cina, ad onorare (e quindi pagare) i debiti contratti nei confronti della società finanziaria Great Matrix.
A rivelarlo è stata l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore: in particolare, si parla di una cifra pari a 250 milioni. Suning, messa in crisi dalla difficile situazione economica che sta vivendo da ormai diversi mesi, era stata salvata dalla municipalità di Shenzen e da Alibaba tuttavia le risorse incamerate non sono state utilizzate per far fronte agli obblighi finanziari esistenti.
Da qui la decisione di Great Matrix di agire dal punto di vista legale, facendo causa alla famiglia Zhang. La sentenza andrà rispettata e così le banche cinesi hanno iniziato a mettere sotto la lente d’ingrandimento tutti i beni di proprietà del presidente dell’Inter Steven, compresi quelli che potrebbe avere in Italia.
Inter, caso Zhang: nuovi guai per il Gruppo Suning, ecco cosa rischia l’Inter
Il club nerazzuro, riporta il quotidiano, in ogni caso non rischia nulla: le azioni, infatti, sono custodite nella “cassaforte” in Lussemburgo, per cui non verranno interessate dall’operazione di recupero crediti avviata dagli istituti di crediti cinesi. L’amministratore delegato Beppe Marotta potrà quindi pensare con relativa tranquillità alle prossime operazioni di mercato, comprese quelle per trovare il sostituto di Samir Handanovic.
Gli accertamenti a carico di Steven Zhang proseguiranno nei prossimi giorni. Già definita invece la posizione del padre Jindong, i cui beni presenti in Cina sono stati già congelati per un periodo di tre anni. Jindong, inoltre, si è dimesso da qualsiasi ruolo operativo all’interno del Gruppo Suning.