
Caso Suarez: emergono nuovi dettagli sull’indagine condotta dalla Procura di Perugia sul presunto esame di lingua italiana fasullo al quale l’attuale attaccante dell’Atletico Madrid si è sottoposto per ottenere la cittadinanza.
Indagine che coinvolge anche la Juventus, che all’epoca dei fatti era in trattativa con il Barcellona per tesserare Suarez e i cui dirigenti (tra cui Fabio Paratici) hanno avuto in quei giorni contatti con l’Università per Stranieri di Perugia nella quale si sarebbe poi svolto il test.
E le conferme arrivano da quanto emerge da alcuni interrogatori che Suarez avrebbe tenuto alla presenza dei pm Paolo Abbritti e Giampaolo Mocetti: “Il mio avvocato aveva parlato con Paratici e aveva saputo che era difficile ottenere la cittadinanza. Allora ho deciso di proseguire comunque la pratica per ottenere il passaporto. Non ricordo la data esatta ma era durante le lezioni”.
Contatti tra Suarez e la Juventus che sono proseguiti anche dopo l’esame, una volta che ormai la trattativa per portarlo in Serie A era saltata definitivamente: “Mi chiamò il presidente Agnelli per dirmi che era dispiaciuto che la trattativa non era andata a buon fine e mi ringraziava per quanto avevo fatto per facilitare la trattativa, anche forzando i rapporti con il Barcellona. Agnelli mi disse che con il calcio non si possono mai fare programmi certi. Con lui non avevo parlato prima di allora”.
Il caso Suarez è dunque destinato a fare discutere l’opinione pubblica anche nelle prossime settimane, in attesa di una sentenza che possa definitivamente far chiarezza su questo episodio, comunque spiacevole.