
Giovanni Carnevali, direttore sportivo del Sassuolo, è intervenuto durante l’evento “Social Football Summit” allo Stadio Olimpico di Roma. Fantamaster.it, presente all’evento, ha raccolto le dichiarazioni di Carnevali: “I club più importanti non dovrebbero pensare alla Superlega, ma dovrebbero pensare ad aiutare i club più piccoli.”
Carnevali ha aggiunto: “La pandemia è stata un alibi, soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Per molti club ha inciso molto, è normale, ma il calcio è già morto da anni, è la direzione che ha preso ad essere sbagliata. Si potrebbero prendere dei provvedimenti: con il caso DAZN, ad esempio, è intervenuto il governo, ma avremmo dovuto intervenire noi perché il prodotto è nostro. Ci sono troppe teste che voglio decidere e così non si conclude nulla. Nelle assemblee di Lega si parla tanto senza concludere.
Carnevali (DS Sassuolo): le sue parole sul campionato a 18 squadre
Carnevali ha parlato anche del campionato a 18 squadre: “Se si diminuisce il numero di squadre le piccole perderebbero ulteriori soldi. Il problema della Serie A è che negli anni non siamo riusciti a creare un prodotto di qualità per l’estero. Si parla tanto di stadi, ma non ci sono aiuti nemmeno dagli investitori stranieri. Non capisco le garanzie dei fondi che investono in Italia. Quando capiranno che in Italia si possono fare pochi affari a chi andranno in mano questi club?”
“Il mio futuro? Sono al Sassuolo da 9 anni, ma c’è ancora tanto da fare. Abbiamo acquistato uno stadio, è il nostro gioiello. Poi abbiamo realizzato un centro sportivo in cui si è allenata anche l’Italia. Ho un legame speciale con questo club, non so se lo lascerò. De Zerbi? Lo conosco dai giovanissimi del Milan, siamo molto amici. Lui è un allenatore di grande qualità, arriverà a grandi palcoscenici. Lo abremmo voluto trattenere, ma lui pensava che fosse il tempo di andare, che il Sassuolo non poteva fare di più in classifica.”
Carnevali (DS Sassuolo): il futuro e la classifica del Sassuolo
“Noi sappiamo che davanti abbiamo 7 squadre molto forti e che ti rendono difficile ambire a qualcosa di importante, ma noi vogliamo arrivare più in alto possibile. Ha voluto andare in Ucraina a cimentarsi con una nuova realtà nonostante le importanti richieste dall’Italia.”
“Su Dionisi abbiamo fiducia e aspettative. Non sarà un anno facile ma abbiamo giocatori di qualità. Anche Dionisi farà molta strada. Raspadori? Ho letto tante sciocchezze sul suo rapporto con Dionisi e su una sua presunta partenza a gennaio. Parleremo a giugno di cessioni, a gennaio terremo i giocatori importanti o ci rafforzeremo. Abbiamo un certo appeal all’estero, ci siamo fatti un nome: ero a cena con Tuchel e mi parlava un gran bene dei giocatori del Sassuolo.”