
Intervista Zanetti: il vice presidente dell’Inter è intervenuto in diretta a Sky Sport e ha toccato diversi argomenti, dal calciomercato alla ripresa del campionato.
Dalla trattativa che vorrebbe Lautaro Martinez vicino al Barcellona, alla possibilità di ricominciare a giocare o eventualmente assegnare lo Scudetto a tavolino.
Su tutti questi temi, l’ex capitano nerazzurro ha le idee molto chiare, pur non sapendo quando e come si riuscirà a ripartire.
Queste i temi principali toccati durante l’intervista a Zanetti.
“È una situazione molto difficile e drammatica in tutto il mondo. Il Coronavirus sta colpendo tante popolazioni e non dobbiamo sottovalutarla. C’è grande preoccupazione, noi per primi, con anche la proprietà cinese, ci siamo resi conto subito che si trattava di una cosa molto grave. Purtroppo dopo è arrivata in Italia nel modo in cui stiamo vedendo, portando tanti morti e tante persone che lottano per sopravvivere. Sinceramente oggi pensare alla ripresa del campionato è molto difficile. In questo momento dobbiamo restare a casa, per far sì che questo virus si possa fermare, e dopo si parla di un rientro in maniera graduale. Per questo è molto difficile pensare alla ripresa del campionato. Si tratta della salute di tutti, serviranno scelte ponderate, non c’è un interruttore che riaccende la normalità di prima. Anche perché bisognerà anche capire l’aspetto psicologico dei calciatori, io percepisco grande preoccupazione anche in loro. Io sono a casa, i miei figli frequentano la scuola online e io resto in contatto con tutti da qui”.
“Trovare una formula è complicato in questo momento, a differenza, ad esempio, della Coppa Italia e delle coppe internazionali. Prima però bisogna vedere quando la situazione si sistema, e poi bisogna anche stare attenti a non compromettere la prossima stagione. Non è semplice prendere una decisione, perché sul tavolo vanno messe tutte le carte in gioco”.
“A me fa un enorme piacere parlare di Lautaro, perché quando lo abbiamo preso dall’Argentina lo seguivamo da tempo. Era il giocatore più promettente in quel momento lì, e parlando con Diego Milito dicevamo entrambi che avrebbe avuto un futuro importante. Oggi fa parte del patrimonio del nostro club, è cresciuto tantissimo ed è un punto fermo della Nazionale, pur avendo solo 22 anni. Vedendolo allenare tutte le settimane lo vedo felice con noi, quindi mi auguro che resti a lungo. Insieme ad altri ragazzi che sono cresciuti tantissimo rappresenta un patrimonio importante per il nostro club”.