
Continua la telenovela Brescia-Balotelli, un rapporto ormai logorato dalle continue intemperanze dell’attaccante e che ha raggiunto il suo culmine nella giornata di ieri con il calciatore respinto dal centro sportivo.
Ma come si è arrivati a questo punto di non ritorno? Già prima del lockdown c’erano stati alcuni segnali di insofferenza da parte del presidente Cellino, ma è stato il periodo di stop del campionato a far scoppiare definitivamente il rapporto Brescia-Balotelli.
La realtà è che nel periodo di allenamenti casalinghi, Balotelli non si è mai presentato alle sedute online tenute dal club ed è tornato al centro di allenamento visibilmente in sovrappeso.
Questo ha provocato tensioni con l’allenatore Lopez, che ha deciso di far allenare l’attaccante individualmente e non con il gruppo: una scelta che non è stata gradita da Balotelli, convinto di essere in una buona condizione fisica.
Gli allenamenti saltati, il ritorno al campo e il nuovo dietrofront sono stati soltanto la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso che stava per rompersi già da diversi mesi.
L’addio è praticamente certo, anche perchè il contratto che lega Balotelli al Brescia prevede una clausola che permette al calciatore di rescindere il contratto in caso di retrocessione.
La situazione di classifica del Brescia, ultimo e con 9 punti da recuperare nelle ultime 12 giornate, non lascia ben sperare sulle speranze di salvezza del club.
Toccherà ancora a Mino Raiola trovare una nuova destinazione per Mario Balotelli: questa volta, però, anche l’agente si è infuriato con il proprio assistito per alcuni suoi comportamenti.
Raiola conosce il valore di Balotelli e non può accettare di vedere il suo talento continuamente sprecato dal suo modo di fare sopra le righe.