Italia, Bonucci smentisce il prefetto di Roma: tutta la verità sulla sfilata

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Non cessano le polemiche intorno ai festeggiamenti che la Nazionale italiana ha deciso di condividere con i propri tifosi nel pomeriggio di lunedì. Gli Azzurri, infatti, dopo essere stati ricevuti dal presidente Mattarella hanno sfilato per le vie di Roma con un bus scoperto che, stando a quanto dichiarato successivamente dal prefetto della Capitale, non sarebbe stato autorizzato.

Da subito si è parlato di una sorta di trattativa tra alcuni giocatori azzurri (Bonucci su tutti) che avrebbero mediato con la FIGC per la sfilata con il bus scoperto, per dare la possibilità a chi era accorso di poter vedere il trofeo e festeggiare con i propri beniamini.

Proprio Bonucci ha voluto replicare alle parole del prefetto di Roma, dando così la sua versione dei fatti. Un botta e risposta che è destinato a continuare a far parlare anche nei prossimi giorni.

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Bonucci sulla grana festeggiamenti: le aprole del difensore azzurro

Nel corso di un’intervista al Foglio, Leonardo Bonucci ha atto chiarezza sulla questione dei festeggiamenti azzurri di lunedì e, soprattutto, ha risposto alle parole del prefetto di Roma che ha dichiarato di non aver autorizzato la sfilata del bus scoperto per le vie della Capitale.

“Le autorità avevano dato il via libera. Ci avevano detto di essere in grado di tenere sotto controllo la situazione. Purtroppo scaricare le colpe sui giocatori è semplicistico e molto italiano. Ho sbagliato lavoro: dovevo candidarmi, altro che giocare a calcio. Sarei un ottimo ministro della Difesa. A ognuno il suo compito e il suo ruolo, è davvero semplicistico e molto italiano scaricare le colpe”.

Bonucci chiarisce la questione del bus scoperto: L’intera delegazione ha chiesto il pullman scoperto e siccome il pullman coperto a prescindere era stato bloccato e sarebbe comunque stato limitato nel passaggio a seguire dalla folla che era già in strada, le autorità hanno acconsentito all’utilizzo di quello scoperto dicendo che sarebbero stati in grado di gestire la situazione”.

L’ultima dichiarazione è rivolta a coloro che hanno parlato di un rischio focolaio dovuto alla sfilata: Noi non ci permetteremmo mai e poi mai di sostituirci alle autorità competenti, che immagino abbiano fatto le loro dovute valutazioni prima di quanto avvenuto in piazza del Popolo la sera prima e poi con il nostro passaggio in città”.