Bombardini a FantaMasterTV: “Quanti scherzi negli spogliatoi. E quella volta con Colantuono…”

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Intervista Bombardini: continuano gli appuntamenti con FantaMasterTV, il format che vi sta tenendo compagnia durante questa quarantena ormai da qualche settimana.

In diretta sulla nostra pagina Instagram, è intervenuto oggi Davide Bombardini, ex tra le altre di Bologna, Roma e Palermo.

Tra aneddoti curiosi, scherzi negli spogliatoi e ricordi della sua lunga carriera, questo è quanto è emerso durante la nostra intervista a Bombardini.

VENTOLA – “E’ giovane dentro, fa quelle cose che di solito si fanno a 20 anni. Io ho fatto il processo contrario, adesso ho smesso anche di fumare”.

EMERGENZA CORONAVIRUS – “Ho imparato addirittura a fare i lavori di casa, non uso neanche la lavastoviglie ma lavo i piatti a mano. Con l’aspirapolvere è più facile, spingi un bottone e fa tutto da solo”.

CASSANO – “Calcisticamente Cassano è uno dei talenti puri mai visti in Italia, ha fatto il 60-70% di quello che poteva fare. Comunque ha giocato in Roma, Inter, Milan, Real Madrid. Umanamente è come lo vedete, è così”.

CARRIERA – “Mi porto dietro tutte le esperienze, dalle più importanti alle più piccole. Ho raggiunto il mio sogno da bambino che era giocare nel Bologna, passando per il campionato vinto a Palermo e poi l’apice toccato alla Roma, con giocatori come Totti, Cafu ecc… Sono stato benissimo anche a Salerno, giocare all’Arechi è stata una soddisfazione incredibile. Mi manca il contatto con la partita, l’adrenalina e le emozioni anche del prima e del dopo”.

CALCIO E FUMO – “Ai tempi dell’Atalanta giocavo con Doni, Zampagna, Ventola. Sotto la doccia fumavamo in 14-15, non si capiva se era il vapore o il fumo. Cercavo di non farmi vedere dagli allenatori per rispetto e per non farmi rompere le scatole. Abbiamo vinto il campionato quell’anno, ma in quello spogliatoio ne succedevano di tutti i colori. Una volta mi sono dovuto nascondere in bagno perchè Colantuono voleva picchiarmi, è rimasto un’ora ad aspettarmi”.

CONTESTAZIONI – “A Salerno ogni volta che perdevamo mi bucavano le gomme della macchina. Ho sempre cercato di evitare di rispondere ai tifosi, mi ricordo qualche contestazione pesante. Anche a Palermo è successo, ho visto compagni prendere degli schiaffi. Non era semplice alzare troppo la voce. A Salerno i giornalisti si inventavano mie notti brave e poi i tifosi mi rompevano le scatole”.

ROMA – “Quando sono arrivato a Roma ero un po’ in soggezione. Poi però mi sono sciolto, sono diventato uno di loro con Totti, Cassano e gli altri. Antonio litigò con Capello e non venne ad allenamento per 3-4 giorni. C’era anche Guardiola, quando uscivo a cena con lui parlava solo di calcio. Si capiva subito che sarebbe diventato un grande allenatore. Una notte tornavo in macchina con Montella e il mister si affiancò a noi. A Vincenzo non ha detto niente, a me ha detto di tutto”.

MIHAJLOVIC – “Io l’ho avuto al suo primo anno da allenatore a Bologna. Ha avuto un grande impatto su di noi, giocava sempre vincere nonostante lottassimo per non retrocedere. Mi piaceva la sua mentalità, tira fuori tutto dai propri giocatori. Anche oggi, senza di lui in panchina è un altro Bologna. La sua presenza si fa sentire”.

FUTURO NEL CALCIO – “Sarei voluto restare nel mondo del calcio, ma a modo mio. Questo nel calcio di oggi non mi sembra possibile. Mi piacerebbe avere un ruolo di raccordo tra squadra e dirigenza, non credo di essere portato per allenare”.

IMPRENDITORE –Quando ho smesso di giocare a calcio, mi sono dedicato al settore immobiliare ed è quello che sto facendo tutt’ora. Mi è sempre piaciuto anche quando giocavo, anche se i contatti con il mondo del calcio ce l’ho sempre”.

VIERI – “Bobo lo conosco da tanti anni. Anni fa avevo una casa a Milano Marittima sopra una sala giochi e con i miei amici facevamo i gavettoni a chi arrivava. Una sera è arrivato Bobo e ho fermato tutti se no veniva su in casa a fare casino”.

FOOT VOLLEY – “Il più bravo sono io, ma nessuno vuole perdere. Alla sera c’è sfottò tra di noi e lo spirito di competizione rimane sempre. Quando andiamo a giocare a calcetto cominciamo a insultarci, entrare in scivolata. Anche nella Bobo Summer Cup è lo stesso, anche se si fa per beneficienza”.

FANTACALCIO – “Non capisco niente di Fantacalcio, conosco le regole ma non gioco. Negli ultimi anni è venuto fuori moltissimo, prima c’era ma non era così esasperato. Io non sapevo neanche cosa fosse, oggi i ragazzi sono molto concentrati su questo. Magari quest’anno con Bobo e Ventola possiamo cominciare. Nella mia squadra prenderei subito Ilicic, è il mio giocatore preferito. Bobo prenderebbe Lukaku e Nicola prenderebbe Lautaro. Bombardini al Fantacalcio? Non l’avrei preso”.

RIPRESA DEL CAMPIONATO – “Sarà un campionato falsato, tra partite infrasettimanali, porte chiuse, condizione fisica precaria. Però la gente vuole verdetti e così anche tanti addetti ai lavori. Mi auguro che si riprenda perchè vorrebbe dire che la situazione si è normalizzata. Prima di tutto la salute. Capisco che chi lotta per lo Scudetto vorrebbe giocare, chi magari è ultimo in classifica preferisce che finisca tutto qui”.

EX COMPAGNI ALLENATORI – “Montella non mi sarei mai immaginato che sarebbe diventato un allenatore. In campo era un rompi scatole però non pensavo che avesse questa passione”.

CHAMPIONS LEAGUE – “Ai tempi della Roma ho giocato anche in Champions League. Contro il Real Madrid mi sono scaldato tutta la partita, ma non sono entrato. Mister Capello aveva lasciato l’erba alta in campo per far circolare meno la palla e abbiamo perso 3-0. Pensa se l’avesse bagnata, cosa sarebbe successo…”.

MAGLIE IMPORTANTI – “Sono molto legato alla maglia del centenario del Bologna. Ho la maglia di Baggio, Batistuta, Vieri, Henry, Totti, Toni e tante sono autografate. Quella di Bobo mi è costata una fortuna a un’asta di beneficienza. Ho convinto Ibra a darmela, poi anche Beckham. Però non la chiedevo a tutti, solo ai giocatori che mi piacevano”.

NAZIONALE – “Quando ero a Palermo, dicevano che Trapattoni mi seguisse. Io ho sempre creduto poco a questo fatto. Pensavo che Perinetti (direttore sportivo) me lo dicesse per caricarmi. Poi il CT lo disse in un’intervista. Era vero, ma non ci ho mai sperato”.