
A pochi giorni da quella che sarà la semifinale di Euro 2020 che verrà affrontarsi Italia e Spagna, Nicolò Barella si è presentato in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti.
Il giocatore dell’Inter ha sottolineato la crescita e la qualità del centrocampo azzurro: “E’ bello ricevere tanti complimenti. Facciamo un lavoro importante per la squadra, il fulcro di tutto è il gruppo, la forza d’intenti comune. E’ quello che cercheremo di portare fino alla fine della competizione e negli anni. Il centrocampo è il reparto dove passa il gioco, Jorginho e Verratti sono due fenomeni e cercano di far girare la squadra. Io cerco di pensare all’inserimento“.
Un reparto in cui, secondo Barella, non esistono gerarchie: “Siamo tutti titolari, non sono solo io il titolare o Locatelli solo l’alternativa. Ci sono Pessina, Castrovilli, chi è rimasto a casa per infortunio o scelte. Parlare solo di noi tre sarebbe irrispettoso ma insieme a quello dell’Inter è uno dei centrocampi più forti in cui abbia giocato. Però qui mi trovo altrettanto bene. Qui c’è rispetto tra tutti ma dentro di noi creiamo delle rivalità che ci spingono a fare meglio e poi a vincere“.

Barella prima di Italia-Spagna: il pensiero su Spinazzola
Barella, in conferenza stampa, non ha rivelato il discorso che Mancini ha fatto alla squadra al termine della gara: “Mi stavo scambiando la maglia con Lukaku quando stava parlando il mister… Mi son fatto raccontare dagli altri quel che diceva: però son cose di spogliatoio e non le faccio girare. Sono cose nostre, lo diremo alla fine“.
Non poteva mancare un pensiero sul brutto infortunio che ha colpito Spinazzola: “E’ stato strano, non festeggiare perché è successo qualcosa al tuo compagno, un protagonista, è stato difficile. E’ stato il primo gol per il quale non ho esultato a fine partita. Il calcio dà tanto, ci toglie tanto, purtroppo è il nostro lavoro, la nostra passione. Non possiamo far altro che renderlo orgoglioso in altri modi e festeggiare per lui“.