Bakayoko al Milan, il club ci pensa: le condizioni per il suo ritorno

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Bakayoko al Milan – Finora è una suggestione, anche perché ora gli obiettivi sono altri. Ma se al termine del mercato non dovesse arrivare nessuno dei nomi preferiti, il Milan potrebbe puntare su un cavallo di ritorno: si tratta di Tiemoué Bakayoko, il quale nelle scorse ore ha fatto sapere di gradire la destinazione. Attualmente, conclusa l’esperienza al Napoli, il francese ha fatto ritorno al Chelsea dove si sta allenando in vista della prossima stagione.

In rossonero, durante la stagione 2018/2019, ha giocato 31 partite (partendo spesso dal primo minuto) segnando un gol e fornendo un assist. Una buona esperienza, non proseguita poi a Milano a causa del mancato accordo tra i rossoneri ed i Blues. Ora il suo è un nome che la società sta valutando, visto che un rinforzo a centrocampo appare necessario.

Il suo trasferimento è legato al futuro di Tommaso Pobega, rientrato alla base dopo una buona stagione allo Spezia durante la quale ha segnato 6 gol e fornito 3 assist in 20 presenze. Su di lui c’è l’Atalanta, che lo ha messo nel mirino con l’obiettivo di regalare a Gian Piero Gasperini un altro assaltatore d’area avversaria.

Bayakoko al Milan, il club ci pensa: il suo futuro legato a quello di Pobega

Nel frattempo, prosegue anche la caccia al trequartista. Nella lista, come noto, ci sono Josip Ilicic dell’Atalanta e Hakim Ziyech del Chelsea. Chi invece si è tirato fuori, respingendo le avance del Milan, è Julian Brandt del Borussia Dortmund: “Non ho mai alimentato queste voci di trasferimento. Erano i giornali in Italia. Naturalmente – ha detto a Rtl – è bello quando altri club esprimono interesse ma da parte mia non c’è mai stato alcun segnale per andare via. Non credo che giocherò altrove quest’anno”.

In attesa di assestare gli affondi per i giocatori ritenuti adeguati, oggi il presidente Paolo Scaroni è tornato a chiedere al Governo di riaprire gli stadi al pubblico sottolineando le gravi difficoltà economiche vissute dai club di Serie A a causa della pandemia ancora in corso. In particolare, è ritenuto fondamentale renderli fruibili al 100% o pensare almeno ad una capienza del 50% “reale”.