
Lo scugnizzo lascerà la sua Napoli? Il numero 24 partenopeo non esclude questa possibilità spaventando i tifosi che stanno iniziando a vederlo come una bandiera. In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, si è trattato l’argomento addio Insigne con il calciatore che prenderebbe in considerazione, qualora ci fosse, a un’offerta irrinunciabile.
“In questa fase non ci penso neppure. Però so bene che magari in giro possa esserci qualcuno che mi stimi. Ma non esistono squadre, né interessamenti. Ho il dovere di pensare, senza essere immodesto, che in questi anni con il Napoli abbia dato qualche dimostrazione di ciò che so fare. So anche che ho ventotto anni e che possa capitare, in carriera, di ritrovarsi dinnanzi ad un’offerta, come dire… Irrinunciabile. Il prezzo? Non ne ho la più pallida idea. A me il mercato sembra di nuovo impazzito ed eventualmente lo fa il campo. E poi non sono affari miei: io devo giocare, segnare, divertire”. Questo il punto sull’addio di Insigne.
Un altro segnale di un probabile addio Insigne è il cambio del procuratore con l’esterno offensivo partenopeo che è recentemente passato nella scuderia di Raiola. In mezzo a Pogba e Donnarumma, c’è lo scugnizzo che ha riservato parole importanti al noto procuratore: “Credo che con Jorge Mendes sia il più forte in circolazione e rappresenti un’autorità in materia. Ma non c’è dietrologia. Finché starò qui io darò sempre il 110 per cento e qua voglio starci a lungo“.
Addio Insigne, l’Europa League l’ultimo regalo?
Lorenzo Insigne non dimentica il grande obiettivo del club azzurro, non lo scudetto, ormai sfumato, bensì l’Europa League: “Con l’Arsenal è una doppia sfida alla pari e però noi abbiamo il vantaggio della gara di ritorno al San Paolo. La finale di Baku? E’ quello che stiamo progettando. Non è semplicissimo, non abbiamo paura. Anzi, è il nostro folle desiderio“.
Durante l’intervista, il numero 24 del Napoli ha parlato della Juventus e del suo ex compagno di squadra Higuain, parole non proprio tenere: “Sono stati bravissimi, più che in passato, mentre le concorrenti hanno lasciato troppi punti. Non mi andò giù il suo modo di esultare. La Juventus fu una sua scelta, libero di prenderla ci mancherebbe, però poi ci siamo incrociati altre volte e mai una volta, mai una dico, che sia venuto a salutarci nello spogliatoio, come pure sarebbe stato naturale fare. Vuol dire, allora, che ce l’aveva anche con noi, con i suoi ex compagni di squadra che lo hanno aiutato a segnare trentasei goal in campionato”.