
Una stagione che lo ha visto tornare prepotentemente alla ribalta. Nel cuore dei fantallenatori Francesco Acerbi c’è sempre stato, ma dopo un anno difficile al Sassuolo servivano risposte. E lui le ha date. Risposte importanti sia in campo che al fantacalcio dove è diventato un idolo indiscusso dei suoi fantallenatori che sapevano benissimo che se lo avrebbe schierato avrebbe giocato e non li avrebbe delusi. Sufficienze piene o risicate poco importa: se si vuole costruire un fortino inespugnabile e inscalfibile bisogna comprare Francesco Acerbi al fantacalcio.
Non è la passione o l’amore, conquistato sul campo, che ci fa parlare. E chi lo ha avuto in rosa quest’anno sa di cosa stiamo parlando. Un leone (come lo chiamano simpaticamente i suoi compagni che c’è sempre pronto a difendere il suo branco e a mantenere intatte le mura amiche. L’ultimo a capitolare, l’ultimo ad arrendersi: solo una squalifica quest’anno non gli ha permesso di giocare la sua gara numero 150 tra Sassuolo e Lazio di fila. Poco importa. Si volta pagina e si guarda avanti: al prossimo traguardo, al prossimo limite da superare. Avere Acerbi al fantacalcio significa anche questo: non arrendersi mai.
Un difensore da 34 partite giocate, fantamedia del 6,51 (!!) e 3 gol segnati. Solo 3 ammonizioni e 1 espulsione collezionate in tutta la stagione. E considerando anche le difficoltà difensive riscontrate dalla Lazio, in questa stagione,vale doppio. Determinato e feroce come quando ha dovuto combattere un tumore al testicolo, ha smesso per un po’ ma è ritornato carico e più forte che mai per ricominciare da dove aveva lasciato e far vedere a tutti che lui non molla. Per questo amiamo Francesco Acerbi al fantacalcio.
Acerbi al fantacalcio: gli anni “buttati” al Milan e il tumore
“Mi sentivo invincibile. Bevevo? Sì, facevo casini e tanto alcol. Anche se poi sul campo andavo lo stesso forte. Il fisico mi ha aiutato, la fortuna è stata dalla mia parte”. Anni bruciati, quelli di un’occasione buttata tra i grandi, quelli di un’occasione che sa di “sono arrivato” ma che in realtà non è così. Francesco lo ha capito dopo, tardi quando l’incantesimo ormai era finito e forse la malattia lo ha aiutato a capire chi davvero e chi voleva essere, non quel ragazzo dotato che si allenava poco e male. “Avevo da poco finito la mia esperienza al Milan, nel 2013. Una normale visita di controllo da parte dei medici. Hanno trovato un nodulo, sono stato operato immediatamente.
Che non fossi un invincibile l’avevo capito già al Milan. Se non fai una vita da atleta a quei livelli si paga il conto. Può sembrare strano ma che nella vita volessi fare davvero il calciatore l’ho capito dopo la malattia. Per molti anni ho dato tutto grazie alle doti che mi ha regalato la natura. Giocavo ma forse la passione l’avevo perduta. Mi è ritornata”. Un cambiamento che lo ha fatto maturare e lo ha portato ad essere il Leone che non si arrende e molla mai. E la passione gli è tornata per davvero perché ora il campo non lo molla mai. E Acerbi al fantacalcio dimostra di essere fondamentale.
La fede, un modo per ringraziare di essere ancora qui
“Prego due volte al giorno. Al mattino e alla sera. Però non è che sia diventato santo. Di casini ne combino ancora. Ma rispetto a prima ora so chi sono. Distinguo il bene dal male. So di chi posso fidarmi. E ho allontanato le persone che considero negative”. Migliorarsi e andare avanti senza paura di restare indietro. Lui lo ha fatto e forse è per questo che in questi anni ci stiamo godendo uno die migliori difensori al fantacalcio: Francesco Acerbi.